Recinto elettrico: una difesa per il pollaio.

Una soluzione molto efficace per la difesa del pollaio.

Chi alleva polli e galline o tacchini o altri avicoli, soprattutto in un allevamento amatoriale, sa bene che i predatori sono la minaccia principale. Nel nostro immaginario, la volpe li rappresenta tutti, ma non c’è solo lei a minacciare i nostri pennuti.

La volpe è, per così dire, la meno pericolosa; cattura uno o due capi per portarli come cibo ai piccoli; soprattutto in primavera.

I mustelidi (Faine, Donnole e Martore) possono essere ancora più insidiosi, riescono a passare attraverso maglie strette della rete e hanno la pessima abitudine di uccidere tutti, o quasi, gli esemplari presenti nel pollaio, lasciando le carcasse quasi intere.

Un altro mustelide potenzialmente pericoloso per il pollaio è il Tasso. Animale simpaticissimo e poco aggressivo. Personalmente però, ne ho visto uno portare via una gallina attraverso un pertugio della recinzione dove mai avrei pensato riuscisse a passare.

Alcuni metodi di difesa.

Una recinzione ben fatta, con una rete alta circa tre metri, accompagnata da un aggetto di 50 centimetri in alto verso l’esterno ed un risvolto alla base, sempre di 50 centimetri verso l’esterno, interrato o meno, è un’ottima soluzione. È importante creare un ambiente adatto e confortevole.

Le volpi sanno arrampicarsi e l’aggetto in alto gli impedisce di scavalcare il recinto. Volpi e Mustelidi sanno anche scavare, e la rete in basso, interrata o meno, evita di farle passare al di sotto della rete.

Realizzare un recinto così strutturato è comunque piuttosto costoso, in un pollaio amatoriale, con pochi capi, diventa una spesa importante in rapporto al numero di galline presenti.

La soluzione che abbiamo adottato.

Il nostro recinto è costituito da una classica rete a maglia esagonale, alta poco più di due metri e senza l’aggetto in alto di 50 centimetri. Dopo diversi attacchi da parte di predatori che quasi ci avevano fatto passar la voglia di tenere galline, abbiamo trovato una soluzione, semplice, ma che si è rivelata efficace.

Veduta del filo di recinzione

Un dettaglio del recinto elettrificato.

Il recinto elettrificato.

Avrai visto, in campagna, quei nastri o cavi, rossi e gialli di nylon che circondano aree dove vengono fatti pascolare cavalli o mucche. Nel nastro ci sono dei sottilissimi fili metallici attraversati da corrente elettrica ad altissimo voltaggio (10.000V) e bassissimo amperaggio.

Se hai avuto la sfortuna di toccarli, avrai provato la spiacevole sensazione della scarica elettrica, simile a quella che sentiamo toccando la carrozzeria dell’auto quando scendiamo dalla macchina nelle asciutte giornate d’inverno, ma molto più forte.

Come funziona.

Per realizzare un recinto elettrico serve un generatore di impulsi elettrici ad alto voltaggio e basso amperaggio. Se ne trovano sul mercato, e in rete, di diverse tipologie e per tutte le tasche.

Le discriminanti, nella scelta, sono la lunghezza del cavo da elettrificare e la presenza di erba più o meno alta sul terreno.

Dobbiamo tener presente che il cavo o il nastro elettrificato si troverà a 10-12 centimetri dal terreno, la naturale crescita dell’erba andrà a creare dei “ponti” elettrici fra cavo e terreno, scaricando così, lungo il percorso, gran parte dell’energia.

Una grande lunghezza del cavo da elettrificare comporta la necessità di una potenza maggiore, così come la presenza di erba sul terreno che, facendo da collegamento a massa verso la terra, diminuisce l’efficacia della scarica.

Il generatore di impulsi ha due poli a cui collegare l’impianto, uno nero e uno rosso. Quello identificato con il colore nero, va collegato alla terra. Devi piantare nel terreno un paletto di ferro o meglio, di rame. A questo colleghi un cavo di rame di quelli da terra (i gialli e verdi per capirci) attraverso una fascetta di metallo o una saldatura.

Sul polo identificato dal colore rosso colleghi invece il filo che fungerà da recinzione e che circonderà l’area da proteggere. Il filo che fa da recinzione non deve essere chiuso, cioè inizia dal collegamento con il polo rosso e finisce, semplicemente, senza che il capo libero sia collegato a niente.

Le tipologie di generatore di impulsi (elettrificatore).

Sul mercato puoi trovare tre tipologie di elettrificatore, diversificate dal tipo di alimentazione. Quelli da collegare direttamente alla rete a 220V, quelli con alimentazione a batteria da 9/12V e quelli alimentati da piccoli pannelli solari.

La scelta è determinata dalla posizione del tuo pollaio. Se puoi portare un cavo per alimentare dalla normale rete elettrica è preferibile acquistare quelli che funzionano a 220/230V altrimenti, devi spostare l’acquisto su versioni più indipendenti alimentate a batteria o pannelli solari.

 

Una semplice ricerca ti porterà sicuramente alla tipologia più adatta al tuo caso.

Nel nostro contesto, dove abbiamo portato la linea a 220V presso il pollaio, la scelta è caduta su un modello molto semplice ma veramente efficace, di piccole dimensioni e collocabile con facilità. Efficiente e con un bassissimo consumo. Lo vedi nel riquadro qui sotto.

I cavi per l’elettrificazione.

Tutti i modelli di elettrificatore che abbiamo recensito superano di gran lunga le esigenze di un pollaio. La lunghezza del cavo elettrificabile può essere di diverse decine di metri, arrivando anche al migliaio, molto di più del perimetro di un pollaio amatoriale. Scegliendoli, sarai più che sicuro della copertura perfetta di tutta la tua recinzione.

Ma quali cavi utilizzare?

I più comuni sono dei cavi in materiale sintetico di colore rosso o giallo, o anche bianco, attraversati da sottili cavi d’acciaio, comodi perché visibili e ben identificabili, caratteristica utile per evitarne il contatto accidentale.

Simili ai cavi ci sono i nastri, dello stesso materiale ma più visibili ed evidenti.

Abbiamo provato questi cavi e questi nastri. Devo dire che la durata è piuttosto breve. L’esposizione al sole li secca in breve tempo e spesso si strappano con facilità.

Dopo varie prove la scelta è caduta sui fili di ferro zincati. La durata è decisamente più lunga e l’efficacia come deterrente, più risolutiva.

Dopo aver preso questi accorgimenti, da circa tre anni non abbiamo più visite di predatori. Conta anche l’abitudine delle simpatiche volpi e/o mustelidi. Quando trovano un’area dove il frequentarla è sgradevole perché si incorre in spiacevoli esperienze (la scarica elettrica è spiacevole ma innocua), non ci si torna più.

In sostanza si allontanano i predatori per abitudine. Anche i cinghiali, abbiamo notato, scavano e smuovono la terra ben lontani dall’area del pollaio, resa inadatta alle scorribande dalla spiacevole esperienza, dalla innocua ma seccante presenza del filo elettrificato.

Gli isolatori.

Naturalmente il nostro recinto elettrico va isolato dal contatto diretto con il terreno o con altri elementi conduttori a terra, cosa che ne inficerebbe il funzionamento. Il filo in Nylon, il nastro in Nylon o il filo di ferro zincato devono essere isolati, per questo esistono gli isolatori che possono essere posizionati su paletti in ferro o ancor meglio in legno.

Passaggio sopra la porta.

Un dettaglio del passaggio del filo sopra la porta di ingresso del pollaio.

Si tratta di elementi in plastica con agganci per i pali in ferro o viti per i pali in legno che vanno posizionati lungo il perimetro della recinzione, dove posizionare il passaggio dei nastri o fili in modo da non far toccare le parti metalliche con elementi che possono chiudere il circuito con la terra.

Reti mobili.

Molto utili nel caso in cui facciamo pascolare gli avicoli in campo aperto, sono le reti mobili elettrificabili. Si tratta di reti in materiale sintetico, plastica resistente ai raggi UV, attraversate da sottili cavi in acciaio e sostenute da paletti in plastica con una sorta di “forchetta” in acciaio alla base per piantarle nel terreno. Sono facilmente spostabili, in modo da offrire alle galline più aree dove razzolare.

Permettono di recintare facilmente aree diverse di giorno in giorno o di settimana in settimana, così da offrire spazi sempre nuovi dove razzolare in sicurezza senza incorrere in spiacevoli incontri.

Un utile accessorio.

Per verificare il funzionamento del recinto è bene utilizzare un semplice strumento che ne testa l’efficacia. Si tratta di una sorta di Tester con una punta da inserire nel terreno ed un’altra da poggiare sul filo o sul recinto.

Le lampadine presenti sulla scala del corpo dell’apparecchio indicheranno l’efficienza dell’impianto e, nel caso di basse prestazioni, l’esigenza di correggere qualche difetto.

Un accorgimento.

Considerando che la crescita dell’erba riduce la potenza degli impulsi che passano attraverso il filo perché, come dicevamo, formano dei piccoli ponti elettrici verso il terreno. Dovrai spesso tagliare l’erba lungo la recinzione.

Facendolo con un decespugliatore rischi di danneggiare la rete. Noi abbiamo risolto posizionando delle tavole in legno lungo tutto il perimetro del recinto. Questo ti permette di passare sotto al filo senza il rischio di fare danni.

Cartelli e normative.

Una recinzione elettrificata è completamente legale ma deve rispondere a delle semplici ma precise normative. Come la segnalazione attraverso appositi cartelli o l’obbligo di non tenere prodotti infiammabili o esplosivi nelle vicinanze del filo.

Tutte le norme le trovi in questa pagina di un sito specializzato che si occupa esclusivamente di recinzioni elettrificate.


Spero di averti fornito tutte le informazioni necessarie per realizzare il tuo recinto elettrificato. Si tratta di una spesa molto ben ripagata, sia per la tranquillità del tuo pollaio che per ridurre o azzerare le perdite di capi a causa di predatori.

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A presto e Buon Lavoro!

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