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Fuoco: il suo valore psicologico.

di Fabio De Angelis
Fuoco che arde nel camino.
Tempo di lettura: 5 minuti

Quanto conta il fuoco nella nostra vita?

In una casa di campagna il fuoco possiede un posto privilegiato. Che arda nel camino, nella stufa, nella cucina economica o magari in una caldaia che fa andare i termosifoni, il fuoco è il fulcro delle attività finalizzate al riscaldamento ed alla cottura dei cibi.

Ma quanto è importante il suo valore sensoriale? Perché la sua calda luce ci attrae tanto?

Cercherò di dare delle risposte a queste domande e di capire insieme quanto è stato, ed è ancora, così importante nel nostro quotidiano.

Il valore psicologico del fuoco

Siamo rapiti dalla fiamma del camino e delle stufe. Inconsapevolmente i nostri occhi si volgono verso il fuoco quando crepita allegro, come i bambini che fissano le luci forti.

Il fuoco ci riporta a radici antiche, arcaiche, quando i nostri progenitori si raccoglievano nelle caverne attorno al focolare che rappresentava calore, cibo, vicinanza.

Non era semplice, allora come ora; raccogliere la legna, imparare che quella asciutta rende meglio, schioccare pietre per far scintille sull’erba secca raccolta sotto le schegge di legno più fine, oppure roteare un bastoncino fino allo sfinimento per utilizzare la fisica dell’attrito al fine di raggiungere i 300 °C necessari all’accensione. Non ne sapevano nulla, i nostri progenitori, della fisica dell’attrito ma, non fa niente, funzionava comunque.

Oggi i fiammiferi e gli accendini, assieme a tavolette comperate o pigne raccolte l’anno prima ci facilitano il compito ma restano invariate la altre fatiche. Tagliarla dal bosco, portarla in casa, o anche comprarla, pure questa è in fondo una fatica, il denaro per comprarla ce lo siamo dovuti pur ben guadagnare, no?

I metodi son cambiati ma l’impegno non è diverso di quando eravamo nelle caverne. E anche il fascino resta uguale, allora come adesso il fuoco ci raccoglie, ci avvicina e ci attrae.

Una immagine classica di una famiglia contadina di un tempo in un momento conviviale davanti ad un camino.

Una immagine classica di una famiglia contadina di un tempo in un momento conviviale davanti ad un camino.

Se andiamo poco lontano nel tempo con la memoria ci tornano in mente, vissute o raccontate, le sere trascorse a scambiare storie davanti al fuoco, con il focolare che accentrava le attività, le attenzioni.

Il centro dell’attenzione

A pensarci bene il fuoco è l’unica cosa che si guardava, e si guarda ancora, per luce diretta; tutto il resto del mondo lo vediamo per luce riflessa.

Quella luce che proviene dal sole o da altre fonti di luce, come candele, o lampade un tempo a petrolio o a gas, oggi elettriche, magari a led si riflette sugli oggetti e sul mondo che ci circonda, attraverso questo semplice fenomeno, noi vediamo tutto quello che è intorno a noi. Il Fuoco no, il fuoco è lui ad emettere luce, e si fa guardare.

E quale è l’unica altra cosa che guardiamo per luce diretta? Te lo sei mai chiesto? È lei, la televisione. Si la televisione, luce diretta e che accentra l’attenzione; la teniamo accesa mentre si mangia, mentre si parla, e qualche volta non ci va di spegnerla, come si farebbe con un camino o una stufa. Sarà quella luce diretta che ci attrae? Come i bambini piccoli che si fissano sulle luci forti? Forse è così, forse siamo rapiti dalla luce diretta, come falene che svolazzano attratte dai fanali.

Non a caso la televisione ha sostituito, nelle case senza un focolare, il centro dell’attenzione, e la si posiziona proprio lì, dove avremmo messo un camino. In questo fotogramma del film “Oltre il giardino” con lo straordinario Peter Sellers, vediamo una televisione posizionata proprio dentro alla struttura di  un camino.

Fotogramma del film "Oltre il giardino"

Una televisione al posto del fuoco nel camino. Che orrore!

Ma, diciamolo forte, un fuoco che scalda è milioni di volte meglio di una televisione accesa!

I vantaggi del fuoco di legna

Le case oggi dipendono quasi esclusivamente dall’energia elettrica, ancor più nettamente se parliamo di case di campagna. Non sono e non voglio essere un paladino della decrescita felice, anzi, la tecnologia mi affascina, cerco però di riscoprire il valore delle vecchie tecnologie.

È indubbia la sensazione di indipendenza e sicurezza che il riscaldamento a legna offre, in barba alle crisi dei combustibili e dell’energia come stiamo, ad esempio, vivendo in questi mesi ed inoltre, si è completamente indipendenti da eventuali interruzioni di energia per guasti alla rete elettrica.

Chi vive con il riscaldamento a legna quasi non si accorge di un blackout mentre chi dipende solo dall’elettricità può trovarsi in serie difficoltà.

Un paio di buone stufe bastano a tenere calda la casa, cucinare i pasti e riscaldare l’acqua per lavare i piatti e lavarsi, magari utilizzando la neve sciolta se non funziona la pompa. L’unica cosa che una stufa non può fare è alimentare la televisione ma, sicuramente è meglio così!

L’attrattiva principale del focolare o della stufa è costituita probabilmente dal fatto di avere in casa una “sorgente di calore”.

Il simbolismo romantico del fuoco di un caminetto è ovvio ed evidente ma, qui entreremmo nel mondo della poesia; rimanendo invece nell’ambito pratico possiamo dire la vita in una casa riscaldata a legna è molto più varia ed interessante di quella svolta nei moderni appartamenti riscaldati a gas, elettricità o gasolio.

Con un impianto centralizzato a legna si ottengono una vasta gamma di temperature, adatte ad ogni ambiente e attività: dove fa più caldo si posiziona la sedia a dondolo della nonna, le vicinanze della cucina economica sono ideali per far lievitare il pane, lo spazio sotto la stufa è il luogo ideale per il cane o il gatto per schiacciare un pisolino, la nostra poltrona preferita la si mette davanti al camino.

I bambini

E poi i bambini, cosa c’è di meglio per un ragazzino dell’aiutare il papà ad accatastare la legna o raccogliere le fascine per accendere il fuoco? Un bambino può partecipare attivamente alla vita familiare con un aiuto minimo ma prezioso e che lo rende felice, sicuramente meglio di pomeriggi davanti alla TV o un tablet.

Il benessere

La varietà delle esigenze quotidiane che il riscaldamento a legna implica, aiutano a tenere la mente e il corpo in esercizio e gli occhi sempre aperti.

E poi, non tralasciamo il benessere psicologico che deriva dalla consapevolezza di contribuire al beneficio ambientale utilizzando un combustibile rinnovabile, poco inquinante e autorigenerante.

Chi non ha ancora abbandonato i metodi convenzionali per scaldare la casa e si trova nelle condizioni di poterlo fare, non dovrebbe attendere un minuto di più.

Spero solo di essere stato utile per questo.


Il fuoco di legna non è solo calore per il corpo ma, ci scalda l’anima ed il cuore.

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Ai prossimi incontri.

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